CAU - VIDEO YOUTUBE "PAPIRI CONTEMPORANEI"
CAU - LA MOSTRA D'ARTE PAPIRI CONTEMPORANEI
EPDO Museum - Arte Contemporanea in Italia
La Collana "Papiri Contemporanei"
La particolare Collana "Papiri Contemporanei" è costituita dalle 792 tavole pittoriche dall'articolata collezione artistica intitolata "Mundus". La collana d'arte è composta da otto grandi pannelli orizzontali di dimensioni mt. 5,00 x 0,60, i quali racchiudono e proteggono 99 tavole con tematiche sociali, sistemate in tre file consequenziali, come se fossero, appunto, dei nuovi «PAPIRI CONTEMPORANEI» da "srotolare", leggere e interpretare, da qui il titolo inconsueto. Una grande serie di tavole d'Arte Contemporanea, tra sintesi, segno e gesto pittorico, sviluppate su importanti temi e argomenti sociali, come i migranti, la famiglia, le genti e l'esodo dei popoli.
I papiri svelati dell'artista Roberto CAU
C'è nella memoria dell'uomo, un luogo dell'anima, nascosto, da dove in certi momenti della vita attingiamo per svelare a noi, i segreti della coscienza. Questo luogo quando si disvela, pervade di sé l'esistenza e la nutre di profondità di azioni e di valori mai sperimentati prima. In quel luogo disvelato, l'artista CAU, ha ricercato la sua essenza in una scoperta del "Paradiso pittorico" dove trova la ragione d'essere la sua pittura.
Roberto CAU così dispiega le sue vele al vento della storia per catturate momenti che solo i suoi occhi rivelano e li tramuta in segni di colore, in visioni e pulsioni di un incanto pittorico felice.
Così Roberto CAU, da pittore dei trittici, diventa pittore intimista che cerca le ragioni della sua stessa esistenza non già nelle strade del reale, ma piuttosto nella percezione dell'anima che scopre un'altra faccia nascosta della realtà, l'inestricabile spazio della mente generatrice di un'altra più profonda dimensione di noi.
La pittura dell'artista CAU, l'ultima esperienza, la più intimista e profonda, la sua anima svelata a se stesso, ci conduce per mano nei suoi meandri di introspettici dilemmi di vita, nelle sue rincorse manifeste e segrete insieme dove la sua umanità prende coscienza per dare vita e valore alla sofferenza di uomini e donne sconfitti dalla cattiveria e dalla voracità egoista di genti contro. Contraddizione massima, in quella sua spasmodica battaglia, l'urlo contro l'ingiustizia sociale, forse genetica, c'è tutta la sua angoscia pittorica che sfocia nella felicità espressiva dove con un segno, una delicata carezza di ali di gabbiano, rende l'insieme una rappresentazione unica e multipla di sé. Sulla punta della stilo nascono omini, esili fili indefiniti di fatica che liberano l'assoluto bisogno d'amore.
Loro, lui, il pittore d'angosce esistenziali, finalmente felice di aver raggiunto una dimensione compiuta di vita. Grazie al richiamo ancenstrale della memoria, ha ricreato per loro, per le sue tracce di colore, una nuova esistenza. E li ha fatti muovere, finalmente non più vinti, ma vincitori -ognuno nel suo cuore è unico e bello- nei suoi papiri srotolati che raccontano il loro cammino nel mondo e inisieme il processo artistico del pittore che, partendo dalle percezioni visive dell'esterno, del fuori, è riuscito a raccontare, come uno scriba, gli infiniti passi dell'uomo e di se stesso. Ora forse si è incamminato sulla "sua" via, nella sua dimensione artistica più vera e più profonda, l'essenza insieme di uomo e artista. Dott. Domenico Cugusi
EPDO Art Virtual Museum
L’Arte in un articolato viaggio attraverso il lungo cammino dell’Umanità. Numero 8 grandi pannelli (successivamente diventeranno 10, gli ultimi due sono in elaborazione), aventi dimensioni mt. 5,00 x 0,60 circa, concepiti e realizzati per raccontare visivamente la grande odissea degli esseri umani. CAU è un artista spontaneo di quasi 70 anni, il quale è sensibile alle varie espressioni umane, e, in questi ultimi anni ha realizzato oltre 800 piccole tavole pittoriche, con gesti e segni grafici spontanei, semplici e sintetici, per descrivere visivamente vari aspetti dell’esistenza degli esseri umani nel tempo, dal mondo arcaico ai giorni nostri.
CAU ha una carriera artistica di oltre cinquant’anni, con all’attivo 30 mostre personali e la partecipazione a circa 250 mostre collettive.
Questa particolare quanto interessante raccolta artistica dal titolo «Mundus» evidenzia la sua grande sensibilità ai tanti problemi sociali della enorme massa umana. Nel suo percorso pittorico tocca e sviluppa varie tematiche, le quali sono: i migranti, la famiglia, le genti e i popoli, la madre natura, le guerre e la pace, le città e il grande mare mediterraneo scenario delle intense migrazione per la vita. La particolare collezione è formata da grandi pannelli orizzontali, i quali racchiudono e proteggono, ciascuno, 99 cartoncini artistici, sistemati in tre file consequenziali, come se fossero dei nuovi «papiri contemporanei» da interpretare e leggere. La particolare, complessa e originale collana d’arte contemporanea può essere la sua prossima importante mostra personale.
99 Tavole per ogni "Papiro"
792 Opere Pittoriche Totali
La suddetta intitolazione "Mundus" dell’intero ciclo pittorico di Arte Contemporanea dell'artista Roberto CAU rispecchia puntualmente il suo fecondo e unitario contenuto. A sua volta, il pittore CAU si sofferma su molte luci e ombre sia del pensiero che delle azioni umane, dall’Evo antico ad oggi: lungo il suo svolgimento figurativo, egli esterna sempre la convinzione che la continuità millenaria dell’Arte sia accrescitrice delle bellezze del mondo.
Arrivato alla piena maturità d’artista, Roberto CAU ha concepito queste centinaie piccole tavole in un momento di particolare grazia pittorica, in impeto quasi di poesia.
In questi lavori il pittore CAU è riuscito a manifestare pienamente la sua concezione dinamica della Storia di ieri e di oggi, che, come effetto diretto, genera la speranza comunitaria, costruttiva nel misurarsi umano con gli eventi non previsti... Mi piace sintetizzare così: un lavoro pittorico immenso, altamente artistico e altamente educativo. A. Cadoni
Le tavole di Roberto CAU sono segni di memoria, passaggi del tempo cristallizzato in un contesto sociale che urla al mondo la sofferenza esistenziale, non dei pochi che sfilano nelle strade segnate dalla sua penna, ma di tutti quelli che si sono succeduti nelle tracce lasciate nelle storie del mondo. Dai suoi scarabei, reali, materici, possenti nella loro sacralità, sino alle esili figure trasparenti, non perché manchino di spessore quanto perché consumate dalla fatica del vivere, c'è uno sbalzo di tempo, un rientro in sé, un'interiorità nascosta che ora viene alla luce, la sua ricerca di posizionarsi nel mondo, tra dolori ed inganni, in cerca di una luce di speranza. La sua pittura si evolve -e non sembri una contraddizione- passando dal figurativo evocativo classicheggiante, originali trittici evocanti una bucolica pace, al materico corposo con i suoi binomi, le contaminazioni con altri pittori, sino a raggiungere la spontaneità del segno unico e completo insieme, la magia della semplicità del segno e del messaggio. La sua pittura diventa interiore, intimista, una ricerca del suo Io verso la definizione di anima, quella che ispira il pittore verso un segno, un tocco di colore, bastanti, perché il colto e il sensibile critico, possano definire l'arte. La sua ricerca interiore si manifesta nelle sue tavole che determinano la nuova cifra pittorica dell'artista che ha raggiunto la maturità pittorica bastandogli, per esplicitare la sua arte, un tocco, un segno, che racconta più di qualunque abuso di colori. In ultima analisi, si può definire il suo nuovo percorso, una pittura essenziale, onirica esistenziale. D. Cugusi
CAU, come pittore, ha ogni tanto la virtù di sorprendermi.
Ora il tema dei suoi nuovi dipinti è davvero importante: i migranti.
Non pensavo che scegliesse questa tematica,
i suoi ritrattini delle eterne file di profughi
e giovani africani senza mèta e senza speranza.
Ho subito percepito l'umanesimo dell'artista che, come me,
rifiuta la bugiarda narrazione di molti media
con le etichette di "invasione" e "taxi del mare"
rivolti alle navi delle ong, ormai uniche ad essere
impegnate nel loro salvataggio in mare...
L’argomento vario e vasto si sviluppa su 99 disegni,
ciascuno dei quali costituisce una storia a sè,
tutti insieme raccontano, attraverso un filo conduttore,
l’evoluzione della specie umana nel tempo.
La “Familia”, nucleo essenziale del concetto di società
-genitori/figli-
si allarga fino a raggiungere gruppi sempre più importanti,
nei quali si intrecciano le più svariate situazioni della vita, di gioia,
speranza, aspettative, ma anche contrasti,
dolore, tristezza.
CAU, con tratto sicuro e deciso, riporta sulla carta,
attraverso la stilizzazione delle immagini,
questi momenti della vita dell’uomo,
includendo e dando risalto proprio al gruppo della
“Sacra Familia”.
Ricche di delicatezza, ma anche di versatilità,
creatività e fantasia,
le tavole che egli compone con l’uso
della sua “storica” stilografica e con le piume di gabbiano,
rendono alla perfezione situazioni e sentimenti,
arricchiti di sapienti pennellate questa nuova opera,
e rivela l’esperienza maturata dall’autore nel tempo,
con precisa attenzione sia per l’argomento e, soprattutto,
per la tecnica di cui fa uso.
Crescete e moltiplicatevi e popolate la terra.
Così impose Javhè all'Adam appena creato.
E l'uomo si è moltiplicato e ha cominciato a popolare la terra,
assoggettandola ai suoi piaceri, signoreggiando su
tutti gli altri animali della terra, secondo il volere divino.
E secondo il suo volere ha occupato, con la forza, pianure e monti, terre d'altri,
ed ancora ne occupa, in una migrazione continua e perenne. Sinché sarà la vita,
le genti si spanderanno per il mondo in un continuo moto di scambi e conflitti.
Ed anche noi, uomini radicati, siamo stati gente di migrazione
a popolare le terre che ci sono piaciute o che ci hanno lasciato.
E cerchiamo la nostra partenza, il dove, il principio.
Genti di ritorno, che cercano di compiere il tragitto tra il sogno e la ragione,
che sfilano, stanche ombre del nulla, in cerca di uno spazio che l'artista CAU può dare loro,
reali presenze, non più solo figurine di un album sfogliato e sgualcito.
E quegli omini indistinti, in fila indiana, chinati dalla fatica, ma indomiti guerrieri,
sparsi nel mondo, trovano la terra promessa sulla punta della sua penna,
nel suo inchiostro, un rasoio di figure, apparentemente indistinte e indifinite,
da completarsi quando sapranno di esistere,
di essere le genti a cui il pittore ha dato vita nei suoi cartoni.
E lo spettatore che le osserva, in ogni suo sguardo, inietta in loro linfa nuova.
Ma anche le genti che CAU ha finalmente trovato
e vorrebbe nel suo incoscio tenere relegate nei suoi spazi protettivi,
tenteranno di fuggire dai suoi limiti, migreranno ancora,
si perderanno tra gli altri disegni, dissolvendosi nel tempo,
e prenderanno vita propria, saranno libere genti,
affrancate dal suo creatore. Saranno del mondo.
E i popoli si sparsero nel mondo…
E da quel giorno siamo migranti di un esodo biblico che ancora continua all'infinito.
Dalla Mesopotamia si è sprigionata questa massa di gente di ogni colore,
di ogni tribù, di Cam, Sem, Jafet, bianca, gialla o nera,
lungo camminamenti e rotte verso un ignoto da scoprire e abitare,
far nascere nuovi popoli, genti, nazioni.
Genti create da un unico Dio, divise e sparse per il mondo.
Genti che cercano, scoprono, genti che non si pongono limiti,
che scavalcano barriere, oltrepassano lo spazio fuori di noi,
si avventurano nell'infinito sconosciuto.
È l'essenza intrinseca dell'uomo, la scoperta, il viaggio, il sogno.
Tutti omines, gentes, popoli racchiusi in etnie, tribù, clan,
famiglie, lobby, tra ricchezza e povertà.
Migranti, omines in perenne navigazione, viaggi reali e virtuali, viaggi esistenziali,
viaggi nell'inutile etere, alla ricerca dell'inutile vita.
E tenta Roberto, attraverso la magia di un segno,
di rinchiuderli nei suoi cartoni protettivi, di modificarli,
ora dandogli vita come migranti alla ricerca di uno spazio vitale
o come indistinte genti che si aggregheranno in un microcosmo esistenziale
di pochi uguali o nella moltitudine distinta dei troppi diversi.
Lui, Roberto Cau, il pittore sognatore di un mondo di eguaglianza sociale,
sogna genti che possano vivere in pace, tra altruismi e slanci d'amore,
in una sorta di socialismo pittorico, ma ahimè,
la mano traccia segni di realtà,
quella che preme nella quotidiana diseguaglianza di anime,
una fila, un'aggregazione, una massa amorfa di perdenti, di vinti,
senza più speranza, sogni, illusioni. Senza vita.
CAU Arte Contemporanea in Italia
... Tavole che ci offrono un profondo messaggio,
estetico, etico, morale e anche poetico.
Le croci, le impiccagioni, le crocifissioni,
ma anche l'attesa delle folle, gli arcobaleni,
i tratti forti che si alternano a quelli delicati,
ci fanno riflettere e ci dicono che nessuno di noi
può esimersi dal ricercare la pace.
La stilo e la piuma che rivendicano la sacralità della Terra.
Il pittore Roberto Cau non si risparmia.
E traversa i generi del figurativo reinterpretandoli
e modificandoli per dimensione, tecnica e soggetto.
Ultimamente, in preda a febbrile creatività,
ha ultimato le novantanove tavole di “Sacra Terra”,
per narrare una parabola pittorica
che rivendica la centralità e la sacralità della terra
in opposizione all’uomo/economico imperterrito consumatore.
... Ci sono equilibri dettati dal contrasto.
Dal conflitto. L'estetica stessa si manifesta prendendo coscienza del “bello e del brutto”.
C'è la percezione della bellezza istintiva e c'è quella elaborata dalla filosofia,
entrambe possono coniugarsi quando mirano al bene nell'interesse generale.
Mirare alla bellezza dell'umanità è una prospettiva necessaria ed estetica.
Vivere, toccare con mano uno spazio progettato in armonia tra natura e umanità è la prospettiva salvifica.
L'opera errante dipinta dall'artista CAU in virtù di un'ansia critica e prospettica che aleggia
in ogni tavola pone non poche domande all'attuale umanità: che fare?
Come andare e con chi? Quale senso dare al viaggio?
Insistere nell'essere turisti e consumatori o essere viaggiatori?
Quale abbrivio ancora
progettare per giungere a lidi delle diversità/differenze arricchenti?
Infine: cos'è l'urbe? L'immagine maxima della potenza creativa ed
architettonica dell'uomo
o non piuttosto l'espressione radicale e disarmonica delle differenze di classe?
Esistono città dentro alle città che si susseguono in maniera insensata come cerchi concentrici che,
via via allontanandosi dal centro, originano periferie degradate,
gironi danteschi infernali dove albergano infinite umanità senza più radici e storia.
Necro-Mega-Polis potenziali dove il quotidiano pare essere mera sopravvivenza,
assenza di abbrivio
verso la dignità. Era forse questo il sogno della polis democratica?
Roberto Cau attraverso l'uso artistico e stilistico della stilografica e
della penna di gabbiano dipinge storie,
novelle, in un'alternanza di presente e di passato, di acquarello e di inchiostro,
dove il futuro resta sottinteso; ci rammenta che, pur essendo costruttori di “magnificenze”,
di riscatti, siamo capaci di progettare guerre, scatenare distruzioni.
D'altrode costruite le città - le stesse che si ergono maestose e contraddittorie
piene di luci e di colori - queste non tardarono a entrare in conflitto tra loro.
E ogni città a seguire
non fu edificata col ferro, col fuoco, sul sangue dei vinti?
Il monito posto da URBS: “ in prospettiva perseverare è veramente
diabolico
quantunque gli addobbi suggeriti dal libero mercato?”
M. Licheri
M. Licheri
Raccoglie la serie dei 8 Percorsi Pittorici CAU: Migranti, Familia, Gentium, Populus, Bellum Pax, Sacum Terrae, Urbs, Mare Nostrum.
Testi di Augusto Biselli, Agostino Cadoni, Domenico Cugusi, Michele Licheri, Antonio Pinna, Luigi Roselli, Antonio Turnu, Mario Virdis.
CAU Pittore
Catalogo d'Arte illustrato a Colori
Pag. 60 - Formato 21 x 24 - € 30,00