"I ragazzi del Gabbiano"

             IL  PROGETTO

I lavori qui presenti sono il frutto delle attività svolte dai ragazzi ospiti della Comunità "Il Gabbiano" durante il laboratorio di espressione visiva, curato da Alessandra Graziadelli.

Il progetto nasce dal desiderio di educare all'espressione cromatica, effettuando un percorso di scoperta e di utilizzo dei colori, soprattutto partendo dal presupposto che il colore è un linguaggio, ed è quindi comunicazione, espressione, creatività.

Il laboratorio è luogo di incontro e di sperimentazione, dove i ragazzi sono guidati alla conoscenza delle caratteristiche e delle varie possibilità dei mezzi, senza costringere o condizionare, ma incoraggiando ed aiutando a realizzare i bisogni e i desideri individuali, dando loro la possibilità di partecipare ad una realizzazione comune ma  con apporti personali diversi. I colori divengono veicolo per esprimere atmosfere, emozioni, scenari, in sintonia con i valori culturali, ma incrociati all'individualità e alla soggettività dei ragazzi che ne fruiscono.

La sperimentazione del e con il colore, diventa così il primo passo verso un'espressione creativa e personale, che permette svariate esplorazioni e sensazioni e che diventa stimolante sia per la formazione dei processi di conoscenza che del rafforzamento dell'identità.

FORME E COLORI

Riguardando le foto delle opere pittoriche prodotte dai ragazzi ospiti della Comunità  “Il Gabbiano” di Oristano e pubblicati in questo bel catalogo dal titolo “Forme e Colori”, a questo titolo mi permetto di aggiungere solo una parola … ANIMA.

“Forme e Colori dell’Anima”, è la definizione più naturale che mi viene dalla visione delle opere che saranno esposte al Museo del Crudo di San Sperate “Paese Museo”.

Le “Forme e i Colori dell’Anima” sono il prodotto dello spirito dei ragazzi che nel realizzare le opere si sono lasciati guidare dall’emozione. La scoperta pittorica e materica di un linguaggio che ci coinvolge e ci permette di entrare nella loro personalità senza dover scomodare la scienza, la medicina, la psiche più o meno labile. Sono messaggi emozionali che non hanno bisogno di intermediazioni perché la loro carica e la forza spirituale sono dirette e soprattutto profonde, non ci sono parole adeguate per descrizioni letterarie, sono sensazioni emotive che ci commuovono.

Un grazie sincero a tutti i ragazzi della comunità, e un ringraziamento vivissimo ai docenti che hanno permesso di far nascere queste opere. Dare fiducia ai ragazzi e far capire a tutti che quando si riesce a far vibrare le corde delle emozioni non ci possono essere differenze fra gli uomini, facilmente si possono superare tutte le “Barriere” culturali, per una convivenza sociale e civile nel rispetto dell’uomo e della sua Anima.

Pinuccio Sciola

ARTISTI DEL “GABBIANO”

Acqua che scorre

Ecco di nuovo la meraviglia. Che altro è, altrimenti, quella sensazione che si prova davanti alle opere dei nostri artisti del “gabbiano”? Già nei due anni precedenti, dopo aver visto le loro tele, non riuscivo a capire come fosse possibile produrre bellezza, senza essere immersi totalmente e a tempo pieno, nella ricerca di questo edificante desiderio.

Eppure così è. Cosa concorre a rendere i loro dipinti opere d'arte e non solo decorazione? Probabilmente, Alessandra,  l'insegnante, ha creato per loro il letto del fiume dove far scorrere l'acqua limpida della loro creatività, che, senza trovare ostacoli, scorre sempre fresca.  O forse l'input dell'insegnante, in fondo, è poco determinante? Essendo l'esuberanti idee dei nostri artisti sufficiente a dimostrarci quanto, la libertà di far parlare l'inconscio, sia preziosa? E quanto tesoro vi sia celato nel più profondo di questo mistero che è appunto l'inconscio?

Mettiamo davanti a tutto l'umiltà di arrenderci a queste domande ed evitare di trovare risposte.

I nostri artisti hanno la bontà di parlarci mostrando sulla tela il loro pensiero che, di qualunque provenienza esso sia, ci costringe, davanti al loro lavoro, a restare ammirati per tanta efficace espressività. Si badi bene, facile è pensare: “Ma questo lo so fare anche io”. No. è talmente difficile, in realtà, che solo alcuni possono provocare il miracolo della meraviglia.

Non importa quanto si sia coscienti o meravigliosamente incoscienti. Carta canta! Quello che ci interessa è ciò che ci troviamo davanti; la somma del coraggio, spregiudicatezza, incoscienza e mistero che, in quanto mistero, sempre resterà insondabile.

Complimenti di cuore ai nostri artisti del “gabbiano”!

               Salvatore Garau