Michela Granese

Pittrice

Alla continua ricerca della sua anima attraverso il segno nervoso nella e della materia pittorica. Un profondo cammino, labirintico e tortuoso, senza forse, una possibile via d'uscita. Si è intrappolati nell'immenso mondo dell'arte, quella del segno e della pittura e nella quale vi è la nostra dimora. Unica grande dimora, come pure per Michela.

ROBERTO CAU

Trovare forme sempre più inedite non è cosa facile. Leggere la propria anima non è certamente un semplice percorso. Però, in Michela Granese c'è il grande desiderio del creare artistico. Una pittura che va oltre la semplice rappresentazione della natura, che va alla ricerca di se stessi, che vuole essere soltanto la pura rappresentazione della propria spiritualità. La pittura come una voce lontana che richiama alla studio della libera irrazionalità pittorica per la ricerca della propria individualità.

ROBERTO CAU

In preda al suo segreto demone vagabonda in giro per l'isola alla ricerca di luci e colori da incorporare, assorbire, interpretare. Partecipa a diverse "Estemporanee" nei paesi dell'interno dell'isola di cui racconta, attraverso espressioni figurative, il dramma segreto, ma trasfigurandolo in fonte di luce e di vita. Ottiene alcuni riconoscimenti. Vitale, in queste occasioni, anche il confronto con altri artisti sardi. L'esperienza delle estemporanee è un crocevia: la forza di quei paesaggi speciali, fatti di luce, colore, apparente immobilità, si sedimenta con orizzonte interno, da cui parte per una elaborazione di nuove forme pittoriche. Segue un lungo periodo di isolamento nel chiuso del suo laboratorio. Il figurativo non corrisponde più alla sua profonda tensione creativa. Visita in Italia musei e mostre; pittori come Vedova, De Koning, Paladino, Pollok, nutrono la sua ricerca e danno risposta alla sua inquietudine. Nel tempo lento e appassionato del suo cammino intreccia relazioni con pittori locali, e nel laboratorio situato nel centro di Oristano, in una tradizionale lolla campidanese, fiorisce una nuova produzione artistica. Luce, colore, oscurità sono la cosa immensa che non le dà tregua perché la sente vivere dentro sé, strato profondo di passione. La pittura si fa gestuale, informale, immediata manifestazione che con gesto rapido, inquieto, poderoso svela e crea il mistero del vivere, dell'amare e del patire di ogni giorno. La sua tecnica è ora materica. Usa di tutto: acrilici, tempere, carta, colori da muro, cemento, gessi, polveri, come ad estrarre nuova vita e senso della materia inorganica. L'esplosione dei colori, imbrigliati in uno stupefacente equilibrio, dissolve la drammaticità del paesaggio interiore nel loro accostamento coraggioso, che rimanda alla pura gioia come alla più profonda tristezza. Essere a tal punto coinvolta nella vicenda irresistibile dell'arte, ha fatto sì che il tempo lento in cui lei ha creato rifletta con innato e felice abbandono il suo mondo umano e pittorico.

FRANCA SPIRITO