Mauro Ferreri

 

Pittore

Conosco Mauro da tanti anni e forse per nessun altro pittore oristanese si può parlare di un legame così forte per i colori della città in cui vive e lavora. Ha una grande coerenza nel proprio lavoro e la "Sartiglia" è molto spesso sfondo e teatro del suo spettacolare mondo pittorico, evidenziato attraverso un vasto operato artistico.

La sua arte è nello spirito della Città di Oristano

 

ROBERTO CAU

 

 

Chi saprà vedere al di là di qualche inevitabile inesperienza propria dei giovani, scoprirà che nella pittura di questo ragazzo vi sono tutti i presupposti per uno sviluppo positivo di quelli che saranno i frutti del suo travaglio futuro.

DINO FANTINI - 1975

 

 

Ferreri è nato pittore e dipinge con quella schiettezza e quella tumultuosa improvvisazione che è ben nota in tutti i giovani grandi pittori che non riuscendo a contenere la presente necessità interiore di esprimersi colmavano di segni e di colori, oggi preziosi, tutti i ritagli delle carte, delle tele, delle tavole delle botteghe dei grandi maestri.

 

GIUSEPPE PAU - 1975

 

 

L'opera di Ferreri è chiara e pulita e comunica subito le sue intenzioni e i suoi sentimenti: il figurativismo che fra tante correnti atte a confondere le idee, egli ha coraggiosamente prescelto, è stato il primo linguaggio umano. I temi più vari
da lui affrontati testimoniano che egli non è passato indifferente davanti alla vita, ma si è uniformato a essa che è sempre varia, mutevole e originale. Infatti l'originalità che va spesso ricercata in astrazioni e invenzioni assurde, consiste invece proprio nella capacità di sentire e amare gli uomini e la natura, che sono appunto varii, mutevoli e multiformi. Per cui compete all'artista l'impegno di comunicarla agli altri, filtrata attraverso il suo sentimento.

 

Lucia Guiso Gaggiari - 1978

 

 

Il figurativo è sempre valido e costituisce la condizione sinequa non per affrontare e risolvere gli impegni di una pittura costantemente in evoluzione. Composizione e colore, raffinatezza di percezioni e intesa, commossa partecipazione
alle multiformi voci della natura, sono chiaramente determinate ed espresse in queste composizioni.

 

GIUSEPPE PAU - 1978

 

 

Un cenno meritano gli scorci di paesaggio, le vie e i fatiscenti edifici della vecchia Oristano: il colore e la luce ce li propongono più belli della realtà; è il modo poetico dell'autore di esprimere l'amore per la città natia, un modo per sublimareil bello conosciuto e un tentativo di redenzione di ciò che vi è di più negletto.

 

RUGGERO EMMI - 1982