Paolo Vanacore                        <<<  ritorna su

Bacche di ginepro

Aforismi

Pag. 80 - Formato 14,8 x 21 - € 12,00

 

Alcune pagine del libro

 

 Sfogliare un libro di aforismi significa entrare nel magma di una mente. Gli aforismi fanno parte, comunque, di una tradizione letteraria che mette le radici in tempi molto lontani. Essi scorrono e scivolano con eleganza e “sacralità”.
Paolo Vanacore si mette in gioco con tanta umiltà, e questo gioco del manifestarsi è dettata dalla curiosità dell’uomo verso l’uomo. E’ la memoria che scruta e rimescola ricordi, fatti e tante pagine del nostro esistere e della vita stessa. E’ la memoria che attraverso le emozioni delle parole, affrontando i grandi problemi dell’esistere, ci vuole “sorprendere”. Così, ci vuole sorprendere la “bella” mente di Paolo Vanacore, con questo libro ideato in pochissimo tempo.

 

 L'Editore  ROBERTO CAU  

 

NOTA DELL’AUTORE

Si dà il caso che, nella scorsa primavera, Michela - una cara amica pittrice - si accinse ad esporre le sue opere astratte in una mostra collettiva.
Mi propose di creare, per l'occasione, alcune didascalie che fungessero da “ulteriore cornice” ai suoi quadri.
Pur senza sapere nemmeno da che parte cominciare, decisi di darle retta e, nel giro di una settimana, buttai giù una quarantina di frasi che, personalmente, mi lasciavano un po' perplesso, ma che a lei piacquero molto.
Ultimata la mostra, quelle didascalie rimasero là, in un angolo della soffitta della mia testa, in attesa di ulteriori future ed eventuali utilizzazioni; per la verità, molto “future” e poco ”eventuali” perché, di tutto avevo in mente, eccetto l'utilizzazione che ora ne ho fatto.
Quando, ai primi di ottobre, l'editore Roberto Cau mi propose di pubblicare qualcosa, decidemmo di rispolverare quelle che, nate come didascalie, si apprestavano ora a divenire aforismi e pensieri.
Ho definito “bacche” questi aforismi, perché in tal modo le ha ribattezzate Monica, una delle mie più care amiche la quale, in questa vicenda, ha ricoperto un ruolo importante nella sua qualità di dispensatrice di pareri ma,
soprattutto, di ideatrice spontanea della breve frase che dà il titolo al libro: Bacche di ginepro.
Sarà lei a spiegare, nella sua prefazione, la ragione per  cui definisce la mia mente un ginepraio che produce spontaneamente, ad ogni ora del giorno e della notte, le bacche, ossia i frutti delle mie contorsioni mentali.
Incoraggiato, come sempre, da Daniela - autrice anch'essa di una delle prefazioni nonché, di volta in volta, “prima assaggiatrice” di queste bacche - cercai di coltivare il mio ginepro che generava ogni giorno qualche frutto in più.
Per molto tempo avevo pensato di dovermi preoccupare dell'esistenza di questo mio ginepraio mentale, poi, invece, ho deciso di farvi assaggiare le bacche che, da esso, sono state generate.
Sono 118, alcune di esse potranno apparire scontate, altre più originali, ma mi auguro che le possiate comunque trovare gustose e saporite concedendovi, nel contempo, la facoltà di poterle condire a vostro piacimento.
E, soprattutto, non sono velenose: giuro!
 

PAOLO VANACORE