Oristano
30 novembre 2020
Cari amici,
Voglio chiudere questo mese di
novembre dedicandolo alla cultura ed a chi cerca, con ogni mezzo, di
divulgarla nella maniera migliore. Scrivendo tutti i giorni su
questo blog cerco anch’io, nel mio piccolo, di sollecitare quegli
stimoli che portano a incentivare la lettura e l’attenzione per ogni
forma d’arte. Si, amici, ogni forma d’arte è sinonimo di Cultura
(con la C maiuscola), e non sono
certo io il primo a dirlo! Eppure la nostra sonnacchiosa Oristano,
che in passato ha avuto fioriture culturali di alto livello, da
tempo continua a restare adagiata in quel “dolce far niente”,
antitesi dell’attivismo, della curiosità e della ricerca culturale.
Non possiamo certo dimenticare il
passato, a partire dalla grande figura di Eleonora
d’Arborea, che con la sua Carta
De Logu dettò al mondo le nuove
regole giuridiche che restarono in vigore invariate per secoli, così
come personaggi come Pepetto Pau, Antonio Garau, Antonio Corriga e i
tanti altri che tennero alto il livello culturale della nostra
città. Poi, come se un oscuro maleficio avesse avvolto la città ed
il territorio, è scesa, lenta ma costante, la patina dell’oblio che
tutto sedimenta. Ma nella città, seppure soffrendo, ci sono diversi
personaggi che cercano di emergere, che cercano di scuotere questa
polvere cristallizzata, nell’intento di riaprire un dialogo
culturale non solo utile ma necessario.
Uno dei personaggi che effettua
questi tentativi di risveglio, è certamente Roberto CAU, Artista
e General Manager della Casa Editrice E.P.D.O. di Oristano,
specializzata nella realizzazione di libri artigianali d’arte. Dopo
aver riunito intorno a sé diversi autori di opere di ogni tipo
(dalla scrittura alla poesia, dalla pittura alla scultura), ha
iniziato a premiare i più attivi, ideando e realizzando per loro un
personale “Attestato Culturale”, quale
riconoscimento dell’impegno mostrato, del valore personale e dello
stimolo culturale dato all’esterno, nell’intento di ricreare anche
ad Oristano un polo culturale coeso, da tempo assente. Insomma,
un’idea geniale quella di Roberto, che sicuramente riuscirà a dare
stimoli positivi a giovani e ai meno giovani.
Già diversi gli attestati consegnati,
e, dopo la necessaria pausa causata dalla pandemia in atto, per
evitare di ricadere in quel triste limbo dell’immobilismo, Roberto
ha cercato (seppure con tutte le cautele del caso imposte dalle
norme in vigore) di riprendere con la consegna degli attestati.
Pertanto nel pomeriggio di sabato 28 novembre, negli uffici di EPDO
Cultura - Casa Editrice EPDO, sono stati conferiti, seppure senza
invitati causa dell’emergenza sanitaria in atto, due nuovi
“Attestati Culturali EPDO", assegnati ai poeti e scrittori: Giorgio
Luciano Pani e Michele Licheri, per
la loro costante attività letteraria svolta. Roberto Cau ha voluto
affidare a me la relazione che accompagnava l’assegnazione, e di
questo ringrazio Roberto per la fiducia.
Giorgio Luciano Pani e Michele
Licheri sono due personaggi che, seppure diversi, meritano
abbondantemente il premio loro assegnato. Giorgio
Luciano Pani, che da tempo mi
onora della sua amicizia, seppure arrivato alla scrittura e alla
poesia dopo aver svolto la sua attività lavorativa (…anche questo
abbiamo in comune), si è cimentato in analisi di alto spessore, come
l’analisi delle angosce dell’uomo, immerso in un contesto sempre più
votato all’indifferenza, all’egoismo ed alla sete di danaro e
potere. Le sue opere, poi, parlano con dolcezza e amore delle
bellezze del mondo: dalla magia del Natale, alla perfezione e
all’eleganza della natura, con i suoi colori sfavillanti. Nelle sue
poesie, struggenti ed emozionanti, Giorgio passa dalle meraviglie
dell’alba a quelle del tramonto, dalla fragilità dell’uomo allo
stupore di fronte a tanta bellezza dataci dalla natura, dai
sentimenti profondi che l’uomo prova, alle difficili prove che
spesso si devono affrontare.
Michele Licheri, si
è invece estrinsecato in altri campi dell'arte, anch’essi
altrettanto interessanti. Con un passato da ottimo atleta, ex
sindacalista e operaio metalmeccanico, dopo aver girato il mondo ha
operato come redattore della rivista letteraria operaia “Abiti –
lavoro”, della rivista situazionista “Tracce” e come collaboratore
della rivista letteraria “Erba Foglio”, ha pubblicato diversi libri
e poesie. Nelle sue poesie Michele Licheri si cimenta nell’analisi
del percorso dell’uomo, teso a scoprire ciò che è stato nel passato
e ipotizzando quello che gli riserva il futuro. Anche lui, come
Giorgio Pani mette al centro del suo focus culturale, la Sardegna,
isola amata più di ogni altra cosa.
Cari amici, credo che l’opera che
Roberto Cau e la sua creatura EPDO stanno portando avanti, sia
davvero meritoria, sotto ogni aspetto; un lavoro egregio quello
svolto, perché un popolo senza investire in cultura non ha futuro.
Auguri a Roberto ed ai due nuovi premiati!