EPDO Templum Artium
atque Culturae - Ad Gentium servandam Memoriam
Conferimento dell'Attestato Culturale
EPDO al prof. Antonio Corrias
Rassegna stampa a cura di Gian
Piero Pinna
Il pomeriggio del 23 settembre scorso, nel corso di una sobria cerimonia
alla presenza di un gruppo di parenti, amici e familiari, al professor
Antonio Corrias, insegnante, saggista e scrittore, è stato conferito
L’Attestato Culturale EPDO, come riconoscimento per meriti artistico –
letterari e per la sua serietà e credibilità professionale, oltre che per
l’impegno e il contributo culturale per la città di Oristano. Anche ieri,
nonostante gli 85 anni e i soliti acciacchi causati dall’età, ha dimostrato
di avere ancora una memoria ferrea e lucida, recitando alcuni versi di Dante
e precisando che stava preparando anche un articolo su un suo carissimo
amico e compaesano scomparso di recente. Si tratta di padre Alfonso Madeddu,
nota figura di frate francescano, molto conosciuto ad Oristano. Ha ricordato
che erano legati da profonda amicizia e a Paulilatino, quando erano
ragazzini, insieme avevano servito Messa come chierichetti.
Pure il professor Antonio Corrias è nativo di Paulilatino, anche se da tanti
anni risiede ad Oristano, dove è stato un eccellente docente di lettere e
latino nel Liceo De Castro, che come sappiamo è ancora l’unico Liceo
Classico autonomo della Provincia e che sino alla fine degli anni Cinquanta,
ha costituito la sola istituzione scolastica superiore statale, esistente in
città e in provincia e nelle cui aule, si sono formati tanti giovani che
sono diventati apprezzati professionisti e stimati rappresentanti della
classe dirigente locale e regionale.
Questo importante riconoscimento, destinato a personalità che si sono
particolarmente distinte nell’ambito culturale, è stato istituito dalla Casa
Editrice EPDO nel 2017, in occasione dei 15 anni di attività della stessa
Casa Editrice.
Come scrittore, Antonio Corrias ha già dato alle stampe ben cinque saggi,
con la Casa Editrice EPDO, uno dei quali, sul suo beneamato Dante, dal
titolo “L’Ulisse Dantesco Canto XXVI dell’Inferno”, che indaga sia l’aspetto
letterario, sia quello linguistico, morale e filosofico, dell’importante
figura mitologica di Ulisse. Il grande fascino, esercitato nei secoli, è
senza dubbio enorme e l’uomo Ulisse, astuto e scaltro guerriero, secondo
Corrias, “è anche un forte simbolo di grande desiderio di conquista del
sapere umano”.
In un altro suo saggio, dal titolo “Francesco D’Assisi – Coscienza critica
del suo tempo”, cerca di analizzare e illustrare “con attenzione e diletto,
per poter comprendere meglio quel processo iniziato nel Medioevo e che
tuttora affascina e ci incuriosisce, che ha nelle sue vicissitudini una
grande dimensione spirituale, religiosa e morale, ancora di grande
importanza umana”.
Un altro personaggio che ha affascinato Antonio Corrias, è “Sebastiano Satta
– L’intellettuale e il poeta”. Corrias analizza la figura del Satta in un
poderoso saggio, scritto con preparazione e lucidità, e dove cerca di
spiegare la complessa identità culturale del nostro grande poeta nuorese. Le
poesie del Satta, emergono da una profonda coscienza sociale e da un intenso
amore per la sua terra natale, la Barbagia. Nelle sue opere, il poeta
nuorese esaltò gli aspetti paesaggistici affascinanti della sua terra, ricco
di ambienti aspri, ma soprattutto, cantò poeticamente quelli
socio-umanitari, compresi i più oscuri e tragici del banditismo.
“Peppetto Pau L’uomo e lo scrittore”, è un’altra opera di Corrias, che
spiegando le motivazioni che lo hanno portato a scrivere il libro
sull’intellettuale oristanese, spiega: “Il profilo umano di Peppetto Pau,
che mi accingo a delineare, vuole essere una ricostruzione obiettiva della
sua personalità, una ricostruzione, cioè, non condizionata dal rapporto di
fraterna amicizia intercorsa, per decenni, fra me e lui, ma basata su dati
concreti, emersi dall’agire dell’uomo Pau. Utilizzo, perciò, alcuni episodi
rivelatori della sua personalità, distribuiti in un arco di tempo piuttosto
ampio. Da questi episodi, emerge un Peppetto dalla personalità complessa e
contraddittoria, costituita da una fitta trama di fili, che si intersecano
formando un inestricabile groviglio mai dipanato.”
Tra le opere di Antonio Corrias, non poteva manca un saggio su “Il teatro di
Antonio Garau”, un’opera che è la descrizione ragionata delle tappe che
segnarono il lungo cammino dell’attività del commediografo oristanese, nato
nel 1907 e morto nel 1988. “La mia ricostruzione – spiega Antonio Corrias –
persegue lo scopo di individuare le caratteristiche autentiche delle tredici
commedie scritte e pubblicate in un arco di tempo che va dal 1934 al 1983.
Ovviamente uno spazio temporale di circa un cinquantennio, implica un
susseguirsi di momenti creativi diversamente caratterizzati, sia sul piano
dei contenuti concettuali, sia su quello delle strutture linguistiche. La
consapevolezza di questa diversità di caratteri, mi ha indotto a preferire
un’analisi particolareggiata di ogni singola opera, a un discorso – che in
una sintesi globale – presentasse le connotazioni comuni a tutte le
commedie”.
Con l’augurio che il nostro scrittore, continui a sfornare opere degne di
quelle già scritte, aspettiamo con ansia altre sue affascinanti e dotte
pubblicazioni.
Gian Piero Pinna
I Libri di Antonio Corrias