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" ANTONIO GARAU "

IL TEATRO DI ANTONIO GARAU

Pag. 115 - Formato 14,8 x 21 - € 15,00

 

Alcune pagine del libro

 

 

 Antonio Garau, commedio-grafo, è certamente una delle figure storiche più importanti della nostra sfera culturale. Il prof. Antonio Corrias, che oggi possiamo conside-rare un eccellente saggista e critico letterario, in questo volume, illustra e analizza il lungo percorso  artistico-poetico dello scrittore ed i molteplici
passaggi evolutivi delle tredici commedie, che Antonio Garau ha scritto e pubblicato in mezzo  secolo di attività teatrale.
Il presente saggio offre dunque una articolata analisi del mondo letterario-artistico-teatrale del nostro caro concittadino.

 

 L'Editore  ROBERTO CAU

 

 

 

 Le pagine che costituiscono questo mio saggio critico vogliono essere la ricostruzione ragionata delle tappe che segnano il lungo cammino dell'attività di commediografo di Antonio Garau, nato nel 1907 e morto nel 1988.
La mia ricostruzione persegue lo scopo di individuare le caratteristiche autentiche delle tredici commedie scritte e pubblicate in un arco di tempo che va dal 1934 al 1983. Ovviamente uno spazio temporale di circa un cinquantennio implica un susseguirsi di momenti creativi diversamente caratterizzati sia sul piano dei contenuti concettuali sia su quello delle strutture linguistiche.
La consapevolezza di questa diversità di caratteri mi ha indotto a preferire a un discorso che in una sintesi globale presentasse le connotazioni comuni a tutte le commedie un'analisi particolareggiata di ogni singola opera.
Per dare al lettore la possibilità di seguire lo sviluppo della poetica che è alla base delle commedie, ho ritenuto opportuno analizzarle seguendo l'ordine cronologico della loro pubblicazione.
L'impostazione data alla mia ricerca mi ha permesso di scoprire che le tredici opere sono il risultato di un lento e graduale processo di sviluppo che parte dalle farse degli anni Trenta per arrivare alle commedie ricche di umanità degli anni Settanta.
Il mio discorso, infatti, sottolinea ciò che, di volta in volta, il Garau introduce di nuovo innestandolo sul vecchio tronco, che alla fine del processo evolutivo risulta ridotto a spoglia morta.
Appare evidente che il Nostro vuole uscire dal solco della commedia-farsa per offrire al suo pubblico non più maschere stereotipe, ma individui concreti che portino sulla scena l'uomo con i suoi problemi esistenziali, con i suoi crucci e i suoi dolori.
Questa figura umana trova la piena realizzazione nei due capolavori, che sono S'urtima xena e Su mundu de ziu Bachis.
Il lettore delle mie pagine si convincerà che la comicità delle tredici commedie è spesso pura apparenza dietro la quale si nasconde un nucleo concettuale serio e talvolta anche drammatico.

 

Prof.  ANTONIO  CORRIAS